La serva padrona al Castello
Il Castello Visconteo di Fagnano Olona sarà la suggestiva cornice naturale all’opera “La serva padrona”, celebre intermezzo buffo di Giovan Battista Pergolesi, che l’Orchestra del Liceo musicale “V. Bellini” di Tradate, diretta dal maestro Sante Zecconello, porterà in scena sabato 27 settembre 2014 alle ore 21. Ancora una volta la Pro Loco di Fagnano ha stupito tutti portando in scena l’opera “La serva padrona”. L’evento, realizzato con il Comune è stato organizzato grazie alla disponibilità del Liceo Musicale Bellini di Tradate ed ai Maestri fagnanesi Stefano e Sante Zecconello. Il Castello è diventato come “la scala”, non solo per l’intensità dello spettacolo ma anche per la numerosa partecipazione e per i molteplici applausi. I figuranti medievali hanno accolto e accompagnando a sedere gli intervenuti, consegnando loro il libretto per seguire l’opera; ennesima conferma del gran livello organizzativo della Pro Loco e dell’ottima qualità del liceo Bellini, di cui forse si aprirà un piccolo distaccamento a Fagnano concedendo un’aula dedicata appunto alla musica. Una piccola pausa tra un atto e l’altro e poi si riparte, verso il gran finale la foto di gruppo di cantanti e attori e soprattutto il grande e affettuoso applauso raccolto dopo l’esecuzione del bis a gran richiesta. Composta su libretto di Gennaro Antonio Federico, “La serva padrona” fu rappresenta la prima volta al Teatro San Bartolomeo di Napoli il 28 agosto 1733. Cantanti: Uberto – Antonio Pugliano Serpina – Michela Comida Vespone – Antony Piccolo Regia Teatrale e Direzione Artistica: Angela Lisciandra Trama: Un ricco e attempato signore di nome Uberto ha al suo servizio la giovane e furba Serpina che, con il suo carattere prepotente, approfitta della bontà del suo padrone. Uberto, per darle una lezione, le dice di voler prendere moglie: Serpina gli chiede di sposarla, ma lui, anche se è molto interessato, rifiuta. Per farlo ingelosire Serpina gli dice di aver trovato marito, un certo capitan Tempesta, che realtà è il servo Vespone che ha il ruolo di mimo, travestito da soldato, chiede a Uberto una dote di 4.000 scudi. Per non pagarli Uberto si sposa Serpina, la quale da serva diventa finalmente padrona. E da lì prende il nome di serva padrona. Per altre informazioni sulla sinossi e la struttura dell’opera potete consultare la pagina di Wikipedia dedicata. [gallery link="file" columns="5" ids="2299,2300,2301,2303,2304,2307,2305,2306,2308,2309,2310,2311,2302,2312"]