| 

Sant’Antonio 2015

2015_san_antonio-locandinaUna strepitosa giornata che ha movimentato il paese intero, quella di domenica 11 gennaio 2015 in onore di Sant’Antonio Abate, con una cerimonia e un ricco offertorio liturgico a cui è seguita la benedizione sugli animali e sui mezzi agricoli impartita da Padre Aurelio Riganti. Grazie al contributo dei fattori e dei contadini locali, la Pro Loco ha animato l’aiuola verde dinanzi la Chiesa, e l’Offertorio durante la Messa nel quale sono stati portati sull’altare prodotti della terra. Il piazzale della Chiesa di Santa Maria Assunta a Fornaci è diventato una fattoria per un giorno accogliendo oltre ad una serie di automezzi e macchine agricole, una moltitudine di animali da cortile, da fattoria e domestici. Maiali e vitelli, pony e cavalli, ma anche delle oche, una mucca da mungere dal vivo, galline, conigli, pesciolini, criceti, una serie di cani e di gatti, arnie con le api e il loro miele delizioso, prodotti della terra come tradizione della storia millenaria contadina e grazie ai tanti fattori che hanno partecipato alla bella giornata. Un agnellino è stato anche consegnato all’altare con i prodotti tipici, tramandando la qualità, la dedizione al lavoro e il massimo impegno che ancora oggi, nonostante nel lavoro dei campi macchine e trattori hanno sostituito gli animali, persiste e che feste come quella di Sant’Antonio Abate rafforzano sia come professione, sia verso la campagna e sia verso gli amici animali. 2015_san_antonio_27Un ringraziamento la presidente della Pro Loco fagnanese, Armida Macchi Porta, lo rivolge agli allevatori, ai fattori che hanno contribuito al successo della giornata, e alla Comunità pastorale “Madonna della Selva” e alla Protezione Civile oltre che ai volontari della Pro Loco stessa, perché per mettere in campo così tanti mezzi ed animali, lo sforzo è stato notevole. Tutto Fagnano ha fatto festa, grazie al percorso eseguito dai trattori per le vie del paese. Tutti i trattori in corteo erano “targati Pro Loco” perché esponevano in bella mostra il cartello preparato dalla nostra associazione per festa di Sant’Antonio. Un serpentone simpatico e colorato, che ha risvegliato l’orgoglio contadino e condiviso con il paese il profumo dei prodotti genuini di casa nostra.



[gallery link="file" columns="4" ids="2748,2710,2711,2712,2713,2714,2715,2716,2717,2718,2719,2720,2721,2722,2723,2724,2725,2726,2727,2728,2729,2730,2731,2732,2733,2734,2735,2737"]

Scarica la preghiera dedicata a Sant’Antonio e il modulo dove indicare il tuo desiderio!!

Programma: Ore 10.30 – S. Messa in chiesa Santa Maria Assunta a Fornaci, Offertorio con i prodotti genuini della terra. Consegna dei pensieri beneauguranti, che tutti possono compilare con i desideri e le buone proposte per il nuovo anno. Ore 11.30 – Benedizione degli animali, carretti a traino, macchine agricole, corteo dei trattori.
Siete tutti invitati a portare i vostri automezzi e i fedeli amici animali, quadrupedi e bipedi, con le pinne, con il pelo o con le piume. Se vuoi bene al tuo amico animale non puoi mancare all’antica tradizione che anche quest’anno ci impegniamo a rinnovare!

RASSEGNA STAMPA

2015_san_antonio-informazione-12-01-2015 San Antonio 2015 - settimana 2015_san_antonio-varesenews-13-01-2015 2015_san_antonio-prealpina-12-01-2015 2015_san_antonio-informazione-09-01-2015

san_antonio_abate_imgCuriosità su Sant’Antonio Abate

Antonio abate è uno dei più illustri eremiti della storia della Chiesa. Nato a Coma, nel cuore dell’Egitto, intorno al 250, a vent’anni abbandonò ogni cosa per vivere dapprima in una plaga deserta e poi sulle rive del Mar Rosso, dove condusse vita anacoretica per più di 80 anni: morì, infatti, ultracentenario nel 356. Già in vita accorrevano da lui, attratti dalla fama di santità, pellegrini e bisognosi di tutto l’Oriente. Anche Costantino e i suoi figli ne cercarono il consiglio. La sua vicenda è raccontata da un discepolo, sant’Atanasio, che contribuì a farne conoscere l’esempio in tutta la Chiesa. Per due volte lasciò il suo romitaggio. La prima per confortare i cristiani di Alessandria perseguitati da Massimino Daia. La seconda, su invito di Atanasio, per esortarli alla fedeltà verso il Conciliio di Nicea. Nell’iconografia è raffigurato circondato da donne procaci (simbolo delle tentazioni) o animali domestici (come il maiale), di cui è popolare protettore. A Varese, la festività di sant’Antonio Abate – qui detto sant’Antonio del porcello – è molto sentita; qui il detto si declina in “sant’Antoni dala barba bianca famm’ truà che’l che ma manca, Sant’Antoni du’l purscel famm’ truà propri che’l” (ossia “sant’Antonio dalla barba bianca fammi trovare quello che mi manca, sant’Antonio fammi trovare proprio quello”).

Gli animali domestici

Sant’Antonio è considerato anche il protettore degli animali domestici, tanto da essere solitamente raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella. Il 17 gennaio tradizionalmente la Chiesa benedice gli animali e le stalle ponendoli sotto la protezione del santo. La tradizione di benedire gli animali (in particolare i maiali) non è legata direttamente a sant’Antonio: nasce nel Medioevo in terra tedesca, quando era consuetudine che ogni villaggio allevasse un maiale da destinare all’ospedale, dove prestavano il loro servizio i monaci di sant’Antonio. A partire dall’XI secolo gli abitanti delle città si lamentavano della presenza di maiali che pascolavano liberamente nelle vie e i Comuni s’incaricarono allora di vietarne la circolazione ma fatta sempre salva l’integrità fisica dei suini «di proprietà degli Antoniani, che ne ricavavano cibo per i malati, balsami per le piaghe, nonché sostentamento economico. Maiali, dunque, che via via acquisiscono un’aura di sacralità e guai a chi dovesse rubarne uno, perché Antonio si sarebbe vendicato colpendo con la malattia, anziché guarirla.» Secondo una leggenda veneta, la notte del 17 gennaio gli animali acquisiscono la facoltà di parlare. Durante questo evento i contadini si tenevano lontani dalle stalle, perché udire gli animali conversare era segno di cattivo auspicio.]]>