Festa dell’Epifania 2018
La comunità fagnanese ha festeggiato il giorno dell’Epifania con l’adorazione e il bacio a Gesù Bambino sabato 6 Gennaio 2018 presso la Chiesa di San Gaudenzio. Una festa all’insegna della cultura, della tradizione locale e religiosa con il Corteo dei Re Magi fino alla Chiesa di San Gaudenzio per la celebrazione liturgica, l’adorazione ed il bacio a Gesù Bambino.
L’appuntamento è organizzato dalla Comunità Pastorale “Madonna della Selva” e dalla Pro Loco Fagnano Olona, con l’intento di raccogliere i fedeli delle tre parrocchie per vivere insieme questo momento molto significativo, non solo per i bambini. Dopo alcune letture e canti corali, il corteo dei Magi ha accompagnato i presenti fino alla vicina Chiesa di Santa Maria Assunta per l’adorazione a Gesù e donare lui i regali portati da lontano: oro, incenso e mirra.
Tre simboli, ha spiegato il Parroco don Federico durante la funzione, che i Re Magi hanno donato in segno di rispetto, perché l’oro è il dono riservato ai Re e Gesù è il Re dei Re, l’incenso, come testimonianza di adorazione alla sua divinità, perché Gesù è Dio, la mirra, usata nel culto dei morti, perché Gesù è uomo e come uomo, mortale.
Avvolti nei loro preziosi costumi, i Re Magi sono attirati dalla Stella Cometa fino alla grotta in cui è nato Gesù Bambino, giungendo fino a Fagnano portando un segno tangibile dell’adorazione del Salvatore appena nato, inginocchiandosi in preghiera. Al termine della funzione in chiesa vi è stato il bacio della statua di Gesù Bambino ai presenti, grandi e piccini, prima di un momento di festa conclusivo aperto a tutti, con la merenda in oratorio preparata dalle mamme.
L’origine dei Re Magi
Originari dell’altopiano iranico i magi erano sciamani legati al culto degli astri e, successivamente, sacerdoti del dio Ahura Mazda il protettore di tutte le creature.
Studiosi di astronomia, seguendo la lettura del cielo, avevano riconosciuto in Cristo uno dei loro “Saosayansh”, il salvatore universale, diventando così loro stessi, “l’anello di congiunzione” tra la nuova religione nascente, il cristianesimo, e i culti misterici orientali, come il mazdaismo e il buddismo.
Ancora oggi il culto del magi non è dimenticato, la leggenda narra che i resti mortali dei Re Magi furono recuperati in India da Sant’Elena e poi portati a Costantinopoli.
Nel 1034 pare che queste reliquie fossero trasportate a Milano in un’arca e depositate nella chiesa di Sant’Eustorgio, ricca di simbolismi legati ai tre re e ancora oggi luogo di pellegrinaggio.
La simbologia dei doni dei Re Magi
I doni dei Magi hanno un significato: fanno riferimento alla duplice natura di Gesù, quella umana e quella divina: l’oro perché è il dono riservato ai Re e Gesù è il Re dei Re; l’incenso, come testimonianza di adorazione alla sua divinità, perché Gesù è Dio; e la mirra, usata nel culto dei morti, perché Gesù è uomo e come uomo, mortale.
Dai doni dei Re Magi a Gesù, proviene la tradizione di portare dolci e giocattoli ai bambini: questa tradizione si incrocia con la leggenda della Befana che racconta come i Re Magi, durante il viaggio verso Betlemme, si fermarono alla casa della vecchietta e la invitarono ad unirsi a loro.
La Befana declinò l’invito e lasciò partire i Magi da soli, ma poi ripensandoci, decise di seguirli. Non riuscendo a ritrovarli, nel buio della notte, da allora, lascia a tutti i bambini un dono, sperando che fra quei bambini ci sia Gesù.