| 

Incontro con l'artista Moni Ovadia

2018_04_08-Moni OvadiaL’Aula magna della Scuola Media “Enrico Fermi” di Fagnano Olona, in Piazza A. Di Dio, ospiterà l’incontro con l’artista Moni Ovadia, previsto per domenica 8 Aprile 2018 alle ore 18. Ad ingresso libero, l’incontro è organizzato dalla sezione A.N.P.I. di Fagnano Olona, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e della Pro Loco Fagnano Olona.   Biografia: Moni Ovadia nasce a Plovdiv in Bulgaria nel 1946, da una famiglia ebraico-sefardita. Si trasferisce quasi subito a Milano. Dopo gli studi universitari e una laurea in scienze politiche ha dato avvio alla sua carriera d’artista come ricercatore, cantante e interprete di musica etnica e popolare di vari paesi. Nei primi anni settanta è fondatore del Gruppo Folk Internazionale, poi Ensemble Havadià, dove suona il violino, la chitarra e la tromba, con il quale realizza gli album Festa Popolare, Daloy Polizei, Il Nonno di Jonny, Le Mille e una Notte e (già con il nome di Ensemble Havadià) Ensemble Havadià e Specchi. Suonando questo nuovo (per l’epoca) genere musicale, che oggi potremmo definire folk-progressivo, gira i maggiori festival europei di musica folk. Insieme agli Stormy Six anima la cooperativa l’Orchestra, primo esempio di etichetta indipendente italiana. Nel 1984 comincia il suo percorso di avvicinamento al teatro, prima in collaborazione con artisti della scena internazionale, come Bolek Polivka, Tadeusz Kantor, Franco Parenti, e poi, via via proponendo se stesso come ideatore, regista, attore e capocomico di un “teatro musicale” assolutamente peculiare, in cui le precedenti esperienze si innestano alla sua vena di straordinario intrattenitore, oratore e umorista. Filo conduttore dei suoi spettacoli e della sua vastissima produzione discografica e libraria è la tradizione composita e sfaccettata, il “vagabondaggio culturale e reale” proprio del popolo ebraico, di cui egli si sente figlio e rappresentante, quell’immersione continua in lingue e suoni diversi ereditati da una cultura che le dittature e le ideologie totalitarie del Novecento avrebbero voluto cancellare, e di cui si fa memoria per il futuro.]]>