Istituto Italiano dei Castelli visita Fagnano
Nonostante il maltempo ha avuto luogo al Castello Visconteo di Fagnano Olona la visita guidata organizzata dall’Istituto Italiano dei Castelli sabato 15 ottobre 2016. Il pullman carico di appassionati e curiosi arrivati da Bergamo e Milano per ammirare – oltre alle bellezze locali come la Cappella di San Martino e la Chiesa di San Gaudenzio – il maestoso Castello Visconteo, accompagnati da Marco Tamborini, referente regionale dell’Istituto nazionale dei Castelli, e da Fausto Bossi, volontario della Pro Loco Fagnano Olona. La giornata cupa e la foschia non hanno permesso di vedere la catena delle Alpi e prealpi ma il fascino incantevole del Castello Visconteo fagnanese e delle sue sale, cortili e del belvedere esterno che domina la Valle Olona hanno raccolto commenti positivi ed applausi tra gli esperti e curiosi del gruppo. L’Istituto Italiano dei Castelli è un’organizzazione culturale senza scopo di lucro, nata nel 1964 su iniziativa di Pietro Gazzola ed eretta in Ente Morale, riconosciuto dal Ministero dei Beni Culturali, nel 1991. Oggi si è eretto in ONLUS. Gli scopi dell’Istituto sono la conoscenza, la salvaguardia e la valorizzazione dell’architettura fortificata. Esso si occupa infatti di tutte quelle architetture – torri, castelli, caseforti, città fortificate, rocche, forti, bastioni, conventi fortificati, mura e così via – nate per esigenze difensive. Queste architetture sono esposte a un grande pericolo, perché tutte hanno perso la loro originaria funzione. Infatti una chiesa o un palazzo, pur se antichi, possono essere utilizzati ancora oggi, con alcuni accorgimenti, per gli stessi scopi per cui sono nati. Vi si può cioè sentir messa, o abitare. Ma un edificio nato cinque o seicento anni con funzioni militari non può essere utilizzato oggi per fare la guerra. O lo si abbatte o, se si vuole mantenerlo in virtù del suo valore storico o artistico, bisogna inventargli un’altra, diversa funzione: funzione che dev’essere compatibile con le strutture e la vocazione del monumento e tale da garantire la reimmissione dell’edificio nella vita attuale. Tale edificio va cioè, come si usa dire, «rivitalizzato»: condizione indispensabile perché riceva le cure e la manutenzione che ne garantiscono la sopravvivenza. [gallery link="file" columns="5" ids="4951,4952,4953,4954"] RASSEGNA STAMPA [gallery link="file" columns="4" ids="5017,5123"] L’Istituto Italiano dei Castelli svolge la sua attività essenzialmente su quattro fronti: 1. Lo studio storico, archeologico e artistico dei castelli e dei monumenti fortificati. Questa attività comporta una serie di operazioni volte alla conoscenza del patrimonio d’architettura fortificata italiano che vanno dall’inventario e dal censimento delle architetture fortificate (da redigersi provincia per provincia) all’escussione delle fonti storiche e alle ricerche archeologiche. In questo campo rientra anche un continuo e coerente sforzo di meglio definire e aggiornare i valori estetici che caratterizzano i singoli monumenti e i complessi fortificati e di affinare le tecniche per il loro studio. 2. La loro salvaguardia e conservazione. L’Istituto opera infatti sia per la tutela in senso stretto delle architetture fortificate, attraverso lo studio e la formulazione di appositi strumenti giuridici, sia per dar vita a un quadro culturale, sociale e legislativo che favorisca tale conservazione. Rientrano in questo scopo lo studio e la proposizione di proposte di mezzi legali e fiscali utili per la conservazione attiva e passiva, diretta e indiretta, del patrimonio di architettura militare. 3. L’inserimento delle architetture fortificate nel ciclo attivo della vita moderna. Ottenere tale inserimento è il fine ultimo per cui opera l’Istituto. Si tratta infatti di mettere a disposizione della comunità i beni culturali – in questo caso l’architettura fortificata – tramandataci dai nostri padri, consentendone una fruizione il più possibile ampia, diffusa e rispettosa. Essa comporta molteplici attività. Tra queste, l’identificazione dei luoghi o delle entità castellane, allo scopo di inserirli nell’attività pianificatoria riguardante il territorio; l’opera di restauro delle architetture, effettuata secondo la teoria scientifica più aggiornata; il reperimento dei mezzi necessari all’attuazione dei programmi di riuso e rivitalizzazione. 4. La sensibilizzazione scientifica e turistica dell’opinione pubblica. Si tratta di un’operazione fondamentale, senza la quale è difficile avviare e condurre in porto le altre. L’Istituto svolge perciò un’intensa azione sociale e di propaganda tendente ad incrementare quantitativamente e qualitativamente la partecipazione alle sue attività di enti pubblici e privati e a diffondere in strati sempre più larghi della popolazione la conoscenza, l’apprezzamento e la volontà di tutela delle architetture fortificate.]]>